Matrimonio anni ‘90: la sposa con il vestito che ricorda lontanamente una meringa, lo sposo con lo smoking che di James Bond ha ben poco, location barocche caratterizzate da un tripudio di stucchi e oro, pranzi infiniti a base di pesce.
Voglio farti ricordare proprio quei pranzi. Si cominciava con gli antipasti misti all’italiana a base di zeppoline di alghe, bruschette, salmone e pesce spada marinati, cocktail di gamberi (si, proprio quello con la mitica “salsa rosa”), polpo all’insalata o insalata di mare.
Poi, nei matrimoni napoletani veraci si passava ai frutti di mare crudi: cozze, ostriche, taratufi, tanto limone e fiumi di vino bianco, tipicamente Greco di Tufo o Falanghina.
Dopo i frutti di mare c’erano lo spaghetto all’astice e il risotto ai frutti di mare, poi ancora spigola o pesce al cartoccio con un’insalatina mista o verdure spadellate.
A questo punto, quando il tuo unico desiderio è rotolare felice sui monti con Annette, arriva lui: il sorbetto al limone.
Appena lo vedi pensi “È fatta! Sorbetto, poi frutta, torta e via, verso l’agognata bomboniera di Capodimonte”.
E invece no, caro amico. E invece no, cara amica. Il sorbetto al limone era la linea di demarcazione, serviva a segnare il confine tra il menù a base di pesce e quello a base di carne.
Il sorbetto serviva a “pulire la bocca”, eliminare il sapore di pesce e preparare le papille gustative ad assaporare la grassa e tenera carne, che da lì a poco avrebbe trovato un angolino nel tuo stomaco, lì tra le fritture e i gamberetti.
Di solito, dopo il sorbetto al limone arrivava una grigliata mista fatta da salsiccia, costatina di maiale e fettina di vitello ma, spesso, i più servivano una intera bistecca di cavallo, con delle patatine fritte e limone, perché, si sa, il limone brucia i grassi.
Sono stati anni difficili gli anni ‘90: quando ti arrivava una partecipazione sapevi che o gli esami del sangue li facevi prima o dovevano passare almeno tre mesi. Il pianobar che ti allietava il pranzo cantando “Fiumi di parole” arrivando poi ad Albano e Romina, Eros Ramazzotti e Biagio Antonacci. Il primo ballo degli sposi era sulle note di “I will always love you” e le nonne e le zie tiravano fuori le ciabatte dalla borsa e si assisteva ad al cambio di scarpe con tanto di commento alla pantofola più comoda.
Questo venerdì vintage prepariamo proprio lui, il sorbetto al limone senza gelatiera! Vai dalla nonna e raccogli i limoni dall’albero, oppure corri al mercato a comprarli e poi torna qui e prepariamo il sorbetto insieme! <3
Sorbetto al limone
Sorbetto al limone, la ricetta per prepararlo senza gelatiera. Un sorbetto estivo, fresco e perfetto come fine pasto.
Ingredienti
- 2 limoni succo e buccia grattugiata
- 150 g zucchero semolato
- 200 ml acqua
- 1 albume circa 35 g
Istruzioni
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In una ciotola versa l'acqua, lo zucchero, il succo di limone e aggiungi la buccia grattugiata dei limoni. Mescola bene e versa tutto in una pentola.
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Porta ad ebollizione fino a quando non si formano delle grandi bolle in superficie.
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Lascia raffreddare a temperatura ambiente.
Quando il liquido è freddo, setaccialo versandolo in una ciotola che può andare in freezer.
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Poni in freezer per 3 ore, mescolando di tanto in tanto.
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Trascorse le tre ore, monta a neve l'albume e aggiungilo al sorbetto. Mescola bene e versa nei flute da spumante o nei bicchieri che preferisci.
Servi immediatamente.
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