Settimane impegnative e intense. La pioggia di giugno è strana: calda e violenta, sembra voler lavare via tutti i pensieri.
Oggi sono andata ad ammirare dei monaci buddisti che, nella galleria San Fedele a Milano, creavano un mandala per il Buddha della medicina. Hanno iniziato recitando una preghiera e poi si sono messi al lavoro. Ne sono rimasta affascinata, sarei potuta rimanere per ore a guardarli sistemare pochi granelli di sabbia colorata alla volta con dei lunghi coni, facendoli vibrare strofinando gli uni con gli altri.
Mille riflessioni sulla pazienza, guardandoli. Quella che realmente mi manca. Non riesco ad aspettare, a vivere nel presente senza angosciarmi per il futuro. Invece loro erano lì, concentrati su quello che stavano facendo in quel momento, proprio ad impersonare la filosofia del “costruisci il tuo futuro un passo alla volta qui e ora” e poi ne verrà fuori un capolavoro.
Concentrati su quello che stanno facendo in quel momento, senza pensare al prima, senza pensare al dopo.
Per il momento quella che è cambiata è la mia alimentazione: nuovamente vegetariana e attenta alla quantità di zuccheri introdotti! 🙂
Quindi per il dessert di stasera ho preparato una mousse veloce con ricotta di pecora dolcificata con miele d’acacia e con i duroni di Vignola e fichi neri caramellati a fare da topper.
Ti servirà…
per due persone
- 150 ml di panna fresca
- 100 g di ricotta di pecora
- 1 cucchiaio di miele d’acacia
- 1 baccello di vaniglia
- 6 duroni di Vignola
- 2 fichi neri
- 1 cucchiaino di zucchero di canna
- 1 cucchiaino di miele d’acacia
- zeste di limone (assicurati che la buccia non sia trattata)
Come farai…
Ammorbisci la ricotta con il miele. Monta la panna e uniscila alla ricotta, mescolando con delicatezza. Aggiungi le zeste di limone e mescola.
Taglia i fichi in quattro parti e mettili in una teglia in forno, cospargi con lo zucchero e con il miele e inforna a 200°C per 20 minuti.
Metti la mousse in una sac à poche con una bocchetta stellata e riempi i bicchieri. Decora con gli spicchi di fichi e le ciliegie di Vignola.