Piccolo manuale del pasticcere professionista 1/2

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In una società sempre più flessibile, che ambisce ad avere  lavoratori multi tasking e multi ruolo e in cui basta aver gestito la pagina fan di un cantante per professarsi Social Media Manager o aver visto tutte le serie di Masterchef per essere un cuoco provetto, solo una cosa potrà fare la differenza tra te e la massa: la professionalità.

Credo che, al giorno d’oggi, ci siano troppe scuole impegnate ad insegnare una professione ma davvero poche che ti insegnino a diventare un pasticcere professionista. E se da un lato la professionalità si acquisisce sul “campo”, dall’altra si può imparare ad essere una persona con cui tutti vogliono lavorare.

Questo piccolo manuale nasce in seguito alle  numerose collaborazioni lavorative avute con tanti non professionisti. Personaggi conosciuti nel loro ambito, ma per niente rispettati come professionisti. Perché? Quali sono gli errori che un vero professionista non deve commettere?

Il piccolo manuale del pasticcere professionista sarà diviso in due parti. La prima riguarderà gli impegni e i doveri che un pasticcere professionista ha nei confronti di se stesso; la seconda parte, invece, parlerà del rapporto con gli altri: i collaboratori, i clienti, il capo, i fornitori.

Perché non importa qual è il lavoro da te svolto, l’importante è essere un professionista nel proprio ambito lavorativo in modo da essere d’esempio per gli altri.

 

Io sostengo che ogni uomo è debitore alla sua professione.

Sir Francis Bacon

 

Il pasticcere professionista con se stesso

Si educa molto con quello che si dice, ancor più con quel che si fa, molto più con quel che si è.

Sant’Ignazio D’Antiochia

1.Impara a pianificare

Ogni professionista che si rispetti, ha sempre chiare la deadline dei compiti da svolgere, pianifica riunioni o i pagamenti per i fornitori.

E’ fondamentale che tu sappia di poter accettare altro lavoro, di poter sostenere un’altra spesa,  impedendo così che si sovrappongano le varie scadenze, pagamenti o consegne.

Ci sono tantissimi strumenti che puoi utilizzare per aiutarti a  pianificare il lavoro, tra cui:

  • Trello che ti permette di avere una visione a 360° sui progetti
  • Google Calendar che ti permetterà di fissare i tuoi appuntamenti o le varie scadenze
  • Asana  utilissimo per gestire task e assegnamenti di task al team

La pianificazione del lavoro è importante in modo da avere sempre un focus sui tempi, per definire le priorità e verificare lo stato di avanzamento del tuo lavoro.

 

2.Sii coerente con te stesso e con i tuoi principi

In questo ambiente di lavoro, soprattutto all’inizio della tua carriera, ti troverai a dover scegliere tra l’eseguire un dato compito e i tuoi principi. Magari i tuoi valori lavorativi non ti sono ancora chiari ma, se la sola idea di lavorare in un dato modo ti fa venire il volta stomaco, rifiuta.

In questo modo eviterai di dover portare a termine un lavoro che ti danneggerà fisicamente e psicologicamente. Meglio un “no” prima, che lasciare il lavoro a metà dell’opera (comportamento che farà di te una persona non affidabile).

 

3.Sii affidabile

Ovvero, fai solo promesse che riesci a mantenere. Ovviamente devi fare di tutto per portare a termine l’impegno preso, anche a costo di rimetterci. Solo in questo modo riuscirai ad avere la fiducia della persona con cui ti sei impegnato.

Personalmente, mi è capitato di rendermi disponibile a lavorare ad un progetto e poi rimetterci (in tempo, soldi, affetti), conquistando però la stima e la fiducia del cliente di turno, che ha poi parlato (bene) di me ad altre persone che ora sono miei clienti, collaboratori, fornitori.

L’affidabilità paga sempre.

4.Sii sempre aggiornato

Non esiste un limite alle cose che puoi conoscere, qualsiasi sia la tua professione. Ormai non ci sono più scuse alla mancanza di aggiornamento professionale: su internet milioni di persone, proprio in questo momento, stanno discutendo o scrivendo di una nuova tecnica edilizia, di un nuovo protocollo farmaceutico o di un nuovo metodo di cottura. E tu sei già obsoleto, perché non sei aggiornato.

Pianifica delle giornate di formazione, abbonati alle riviste del tuo settore, segui blog interessanti sull’argomento, trova i “guru” dell’ambito lavorativo a cui appartieni e seguili sui canali social, segui i loro corsi di formazione, partecipa alle discussioni che si creano sotto ad un loro post o articolo.

5.Conosci il tuo valore e il costo del tuo tempo

Siamo abituati da sempre che il valore del nostro tempo e del nostro lavoro ci venga imposto dall’esterno: un capo, dal contratto collettivo di categoria, dall’andamento del mercato o dalla disponibilità del cliente.

Ma quanto costa il tuo tempo?

Il tuo lavoro non è la tua vita e per svolgerlo sottrai tempo ad altro (famiglia, sport, amici, hobby).

Diventa consapevole del tuo valore lavorativo, delle tue competenze e delle tue capacità e stabilisci una tua tariffa oraria.

Ovviamente, devi dimostrare di valere i soldi richiesti.

 

6.Impara ad essere diplomatico

Essere onesti e dire quello che si pensa è apprezzabile, ma non sempre è un bene parlare senza scegliere le parole adatte.

Conosco molte persone che, vantandosi di dire sempre quello che pensano senza mezze misure, non riescono ad integrarsi nell’ambiente di lavoro, risultano offensivi e sgradevoli.

Ne conosco tante altre, però, dotate di diplomazia e savoir faire: ogni parola detta è pesata e controllata, mirata a far capire il concetto e non a demolire la persona.

Questi ultimi sono stimati professionisti e apprezzati collaboratori.

 

7.Impara l’arte della conversazione

Parlare è alla base della comunicazione ed ormai è una skill indispensabile per quasi tutte le figure lavorative. Se prima saper parlare era appannaggio di pochi, oggi la capacità di sostenere una conversazione, conoscere i trucchi per catturare l’attenzione del tuo capo (collaboratori, azionisti, colleghi), fa la differenza.

«I migliori oratori danno l’impressione di improvvisare, ma in realtà si preparano tutto»

JF Kennedy

Se non possiedi questa “dote naturale”, un buon corso di public speaking può essere uno dei prossimi corsi da pianificare.

 

8.Assumi un atteggiamento propositivo e positivo

Tutti ci portiamo dietro un fagotto, fatto di problemi personali, difficoltà quotidiane, visioni più o meno pessimistiche riguardo a un problema privato ma, un bravo professionista, è in grado di lasciare questi problemi a casa e a concentrarsi sul lavoro.

Bisogna essere capaci di tenere separate la vita privata da quella lavorativa. Nessun capo, nessun collega, nessun cliente è tenuto ad entrare in empatia con i tuoi problemi. Non puoi presentarti ad un colloquio, ad un incontro di lavoro con il muso lungo, con lo sguardo accigliato. Non puoi pretendere che le persone intorno a te subiscano i tuoi umori.

Un professionista si mostra propositivo e positivo di fronte alle difficoltà e sa gestire le emozioni.

 

9.Fai di te stesso un brand

Il primo impatto è quello che conta. Il tuo modo di presentarti agli altri sarà il modo in cui gli stessi ti descriveranno.

In un’epoca in cui siamo noi a raccontarci attraverso i social networks, i vari blog e profili pubblici, impariamo a venderci bene. Ogni social, profilo pubblico o blog che sia è una vetrina per noi stessi.

Facciamo si che agli altri arrivi quello che noi vogliamo mostrare,  facciamo in modo che gli altri parlino di noi nel modo in cui vogliamo che si parli.

Quei luoghi virtuali sono vere e proprie piazze: evitiamo di sbandierare i nostri problemi e i nostri pensieri più intimi davanti a tutti.

Piuttosto, creati un’identità, un personaggio facilmente riconoscibile in tutti i tuoi social (stessa foto, stesso highlight, stessa immagine di copertina e così via)

 

10.Rispetta gli altri

Impara ad ascoltare le opinioni altrui e a rispettarle, anche se sono diverse dalle tue. Ogni consiglio, anche quello non richiesto, può essere prezioso.

Può capitare di dover lavorare qualche collega non proprio simpatico, in questo caso non lasciarti prendere dalla voglia di fare pettegolezzo o di screditarlo. Non si comporta così un professionista: porta a termine il lavoro e poi ognuno per la sua strada.

Spero che tu abbia trovato questo primo articolo interessante! 

Hai altri punti da aggiungere alla lista? Scrivilo nei commenti! 😉

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